mercoledì 22 agosto 2018

The Bond Diaries #1 - Boyle OUT




Jacopo D'Ipolito

Inauguro con questo articolo la nuova rubrica per il Circolo Fleming.
Ieri 21 agosto la giornata era iniziata bene. Omega Watches aveva annunciato il restauro della          linea Seamaster Diver300 con una nuova foto di Daniel Craig in smoking immerso in acqua e col suo orologiaio in bella vista. Dopo l'annuncio di Aston Martin (venticinque nuove DB5 "Goldfinger edition") si era fatto un altro passo verso Bond25. Bene così.
In serata ad ora di cena ecco invece il fulmine a ciel sereno. In piena fase di casting per i "cattivi" del nuovo film arriva un comunicato ufficiale di EON, con Barbara Broccoli,  Michael Wilson e - attenzione - Daniel Craig stesso in veste forse di produttore a tempo pieno ormai, che annunciano che Boyle non dirigerà più il nuovo film in seguito a divergenze creative. Che Boyle si sia spinto troppo oltre i "canoni" del franchise di Bond? Non si sa quali siano queste divergenze e forse non lo sapremo mai.
Cosa aspettarsi ora?
Un nuovo comunicato entro fine mese? Forse.
Sui social, più di tutti, si ricominciano a fare varie ipotesi su quale regista possa arrivare a questo punto.
Andiamo con ordine.
- Un nuovo ritorno di Sam Mendes? Poco probabile ma non impossibile. Mendes sta lavorando ad un progetto sulla Prima Guerra Mondiale che lo terrà impegnato per buona parte del 2019... progetto che potrebbe essere rimandato se fosse richiamato a dirigere Bond25.
Sarebbe una soluzione logica e sensata poiché Mendes potrebbe così concludere una sua trilogia personale di Bond, in virtù anche della direzione che ha preso il franchise da Skyfall in poi.
Il punto però è proprio questo: dopo SPECTRE si ha la sensazione che Barbare Broccoli e Craig vogliano trovare una nuova strada per ottenere lo stesso successo avuto con Mendes in regia... senza Mendes in regia.
Mi ripeto un'ultima volta. Se Mendes tornasse a questo potrebbe essere non solo una scelta sensata ma anche una scelta che permetterebbe di lavorare con relativa serenità.
- Martin Campbell? Si tratterebbe di un nuovo ritorno anche per lui. Campbell è un esperto regista di film d'azione ma l'età avanzata non gioca a suo favore. Inoltre ha dichiarato in tempi non sospetti di non essere interessato a dirigere un altro Bond movie.
Peccato.
- Yann Demange. Un nome poco conosciuto che gira però, in ambiente Bond, da almeno due anni. Il suo film '71 è stato molto apprezzato (anche dal sottoscritto, ndr) e tra meno di un mese uscirà nelle sale White Boy Rick, altro film molto atteso e con il francese in regia. Demange potrebbe essere quella scelta di "basso profilo" che potrebbe fare comodo ad EON in questa fase di emergenza.
Amesso e non concesso di essere in fase di emergenza, ovviamente.
- David MacKenzie. Britannico. Regista e sceneggiatore esperto. I suoi progetti più recenti, Starred Up e Hell Or High Water, sono stati due ottimi film. A Novembre è atteso di nuovo in regia con Outlaw King, un progetto interessante.
MacKenzie risulta un profilo intrigante da tenere sicuramente sotto osservazione per Bond.
- David Fincher e Kathryn Bigelow. Questi due nomi sono più che altro figli dei rumors sui social ma entrambi hanno caratteristiche interessanti.
Entrambi statunitensi sono due registi talentuosi e pluripremiati (la Bigelow può vantare anche un Oscar come Miglior regista e uno per il Miglior film con il suo The Hurt Locker) che potrebbero portare un approccio interessante al franchise di Bond.
Fincher invece ha già diretto Craig in "Millennium - Uomini che odiano le donne" e, come anche la Bigelow, può vantare un'ottimo curriculum di pellicole di successo.
Sono solo due suggestioni ma sono sicuramente due profili interessanti.

E la sceneggiatura? Il mistero più grande forse.
Sappiamo che John Hodge e Danny Boyle stavano lavorando insieme ad uno script. La loro idea ha fatto accantonare ad EON la sceneggiatura (praticamente finita, stando a sentire le voci di corridoio) dei fidati Purvis e Wade.
Senza Danny Boyle verrà comunque mantenura la sceneggiatura di Hodge o tornerà ad essere presa in considerazione quella di Purvis e Wade?
Oppure verrà scritto un nuovo soggeto (chi sarà lo sceneggiatore a questo punto?) in poco più di tre mesi per garantire l'inizio delle riprese a Dicembre 2018?
Questo è un nodo importante perché pochi registi tra quelli sopra citati, ammesso che venga scelto uno di essi, accetterebbero di lavorare su un soggetto del quale non hanno avuto praticamente controllo creativo.
Sono solo supposizioni ma danno molto da riflettere.
Che lo si voglia o no 007 è in competizione, come brand e al box office, con Mission Impossible. Fallout sta convicendo tutti e Bond25 non dovrà essere da meno per tanti motivi.
Senza Boyle, che aveva già iniziato a smantellare il precedente impianto di produzione - non richiamando la costumisa Jany Temime e sostituendo il fidato Dennis Gassner come production designer - si rischia un rinvio al 2020? Mi sento di rispondere anche qui che è un'ipotesi non impossibile ma forse neanche molto probabile.
La EON ha un accordo con Universal per la distribuzione di Bond25 e quell'accordo pesa molto così come pesa la presenza di Daniel Craig.
L'attore ha un figlio in arrivo e un ulteriore ritardo di produzione del film gli consentirebbe di stare vicino alla moglie nelle prime fasi dopo il parto ma la sensazione è che Craig stesso abbia interesse ad uscire di scena con un gran film ma senza ulteriori ritardi di produzione.

Tante domande e poche risposte al momento. Fino ad un nuovo comunicato si possono fare solo supposizioni.
Da molte persone questa uscita di scena di Boyle è vissuta come un dramma; personalmente ero molto curioso di vedere che approccio avrebbe usato per avvicinarsi al mondo di Bond ma non ritengo questo evento un dramma. Un gran frenata sì, un dramma no.
Se poi questo evento si rivelerà veramente funesto lo sapremo in tempi più o meno brevi.

Immagine in evidenza: Daniel Craig per Omega Watches. New campaign for Seamaster Diver 300M

L'immagine è in allegato 

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